P. Paolo Giandinoto scrive dal Perù

La lettera di p. Paolo Giandinoto con il racconto della sua missione tra le comunità rurali della Cordigliera della Ande in Perù.

Andahuaylillas – Cusco 30 agosto 2016

Solennità di S. Rosa di Lima

Carissimi fratelli e sorelle,

Spero che stiatetutti bene! Come sempre è da tanto tempo che avrei voluto scrivere, pero quanti impegni, quante cose da fare e pensare! La vita del missionario e tutta un’avventura continua, costante… e imprevedibile!

Sono appena tornato da un giorno di missione veramente speciale. Oggi e la festa di S. Rosa di Lima che è la Patrona d’America, e devo dire che quest’anno l’ho festeggiato in un modo specialissimo. Infatti, siamo andati a celebrare venti battesimi di bambini (meno del solito) in uno dei nostri villaggi di missione. Vi racconto un po’ la storia di questo villaggio che si chiama Mayumbamba. E un villaggio come altri dell’Alta Cordigliera molto povero. Alcuni anni fa noi padri andavamo in questo villaggio una volta al mese per celebrare la S. Messa, pero con un’assistenza quasi inesistente, in pratica, solo il catechista che fa anche da sacrestano, alcuni cagnolini del vicinato e basta. Perché la gente era abbastanza indifferente e anche perché le sette evangeliche si erano molto estese. Per questo motivo si decise di ritirarci da questo villaggio per cercare di evangelizzare altrove.

Quest’anno, mentre insieme ad altri padri e fratelli andavamo con la nostra camionetta, come ogni mercoledì, nei villaggi dell’Alta Cordigliera a visitare i bambini delle varie scuole pee insegnare il catechismo, portargli anche il pane e il yogurt, passando per Mayumbamba, che è il primo villaggio che sta nel cammino, le professoresse della scuola elementare di questo villaggio, avendo riconosciuto la nostra camionetta, sono uscite sulla strada per supplicarci di fermarci e dare anche ai loro alunni il catechismo e i sacramenti. Ci dicevano che la scuola era frequentata da una cinquantina di bambini e solo pochissimi (3-5) erano battezzati, ma che la maggior parte non sapevano niente né di Dio, né del catechismo.

Veramente questo non era nei nostri piani, infatti, io stavo cominciando, dato che era l’inizio dell’anno, una nuova missione in un altro villaggio che stava nelle stesse esatte condizioni, una cinquantina di bambini, senza sacramenti, senza nessuna nozione della dottrina cristiana, praticamente abbandonati. Pero in questa inaspettata supplica di questi professori intuimmo la mano provvidente di Dio, così dissi alle professoresse, che gli avrei dato una risposta, salutai i bambini, che nel frattempo erano scesi in strada per salutarci e abbracciarci, e ripartimmo verso l’altro villaggio a un’ora di strada che si chiama Parara.

Arrivati in questo villaggio, parlammo con il direttore della scuola, i bambini effettivamente non avevano ricevuto ancora nessun sacramento, né catechismo, perché questi villaggi appartengono a delle parrocchie immense e il parroco non ha la capacità materiale di arrivare in questi villaggi. Il direttore era molto commosso di vederci arrivare da così lontano, sono circa tre ore di cammino fra pietre e salti di ogni tipo strade di montagna, ai 4000 mt, strette e pericolose, con precipizi e burroni ecc. Il direttore era commosso e anche molto stupito perché era da molto tempo che non vedeva un sacerdote e desideroso di portare loro aiuti, catechismo, chitarra, canzoni, pane, yogurt e cioccolata. Tanto stupito che quasi non ci credeva. Curiosamente la sua risposta alla nostra proposta di venire ogni settimana a visitare la scuola, fu questa: “Padre, non settimanalmente, ma ogni due settimane”. La cosa mi lasciò perplesso perché è un poco fuori dal comune… normalmente tutti professori fanno a gara per ricevere aiuti… Poi pensai… Mayumbamba! Il Signore già aveva organizzato tutto! Una settimana a Mayumbamba, e l’altra a Parara, così ogni mese in totale staremo servendo a circa cento bambini senza contare la missione degli altri padri e fratelli!

E cosìa bbiamo cominciato. All’inizio non è stato tanto facile, i bambini erano un poco selvaggi, pero l’incanto della Parola di Dio, i canti, le risate, le messe ecc., hanno fatto si che sempre più aprissero i loro cuori a Dio. E cosa incredibile specialmente a Mayumbamba, dove prima non veniva nessuno, grazie soprattutto alla preziosa collaborazione di queste infaticabili professoresse,  si è riacceso un poco l’entusiasmo per la fede cattolica…

Ho manifestato alle professoresse che l’obiettivo principale del nostro lavoro è quello di catechizzare i bambini affinché imparino i concetti fondamentali della fede e aiutarli a riconoscere Dio come Padre, Signore e Creatore in modo da aprire il loro cuore verso orizzonti più alti e ricevendo i sacramenti farli innamorare di Dio.

Le professoresse piene d’entusiasmo si sono dedicate anima e corpo a questo progetto, noi facevamo catechismo ogni 15 giorni e loro visitavano le famiglie per spiegare l’importanza del battesimo, che bello è che i bambini siano battezzati e crescano nella fede. Così l’entusiasmo si diffuse per tutto il villaggio tutti preparavano i documenti necessari, la ricerca dei padrini, insomma alla fine s’iscrissero al battesimo venti bambini del villaggio. Praticamente un miracolo! Fu fissata la data dei battesimi il giorno di S. Rosa la patrona del villaggio e del collegio, che in Perù si festeggia il 30 di agosto.

Una cosa incredibile e particolare per questi luoghi è che anche i genitori hanno insistito per avere un incontro sul battessimo, perché non sapevano bene cosa fosse, che requisiti ecc. Così facemmo una missione di due giorni, durante la quale visitai quasi tutte le famiglie, celebrai la S. Messa ed una piccola catechesi sul battesimo. Incredibile! La Chiesetta piena, tutti attenti! Dopo quasi tre ore tra, Rosario, Messa, e catechesi il tempo è volato, pero non erano stanchi e non volevano andarsene… erano già quasi le dieci di sera!

Finalmente arriva il giorno da loro tanto atteso! È festa in tutto il villaggio, immaginate venti bambini significa che c’è una festa in ogni casa, il villaggio in festa, tutti elegantissimi e felici!

Mentre eravamo in cammino verso Mayumbamba, abbiamo visto un camion incidentato così vecchio che gli si era staccato l’asse del volante e praticamente era andato fuori strada verso un precipizio di circa 7-10 mt ma che miracolosamente si era fermato in bilico grazie a una grande pietra nella quale si era  incastrato. Nel camion c’erano varie persone, perché nella Cordigliera, ancora oggi, si usa viaggiare con i camion nella parte posteriore perché costa meno, anche se uno arriva strapieno di polvere. Ci fermiamo per dare loro aiuto e per chiedere che cosa gli era successo e praticamente questa povera gente piangendo e tremando ci ha raccontato l’accaduto e di come il camion miracolosamente si era fermato al limite del precipizio, e che loro erano tutti padrini e madrine che stavano andando al battesimo! Io gli dissi che anche io stavo andando al battesimo perché ero io che dovevo celebrarlo. Erano circa sei persone vi erano anche bambini li trasportai dentro e dietro la camionetta e li ho accompagnati fino al villaggio che tra l’altro era ormai vicino.

Appena giunti al villaggio, la gente cominciava poco a poco ad arrivare, tutti “elegantissimi”, con la tipica puntualità dell’ Alta Cordigliera, dove non esiste l’orologio. L’orologio è il sole. Così la S. Messa,che doveva iniziare alle dieci cominciò alle dodici, alcune persone si confessarono e fu molto bello perché era da molto tempo che non si confessavano, poi cominciammo la S. Messa e i battesimi. La Chiesa era strapiena ed era un poco complicato gestire i vari momenti del Battesimo dato che sembravamo delle sardine in scatola, perché la Chiesa era molto piccola, pero è stato un momento di grazia unico e commovente per loro e anche per noi. Fuori della Chiesa c’erano presenti anche i fratelli protestanti, guardavano a bocca aperta un po’ stupiti di vedere un sacerdote e tante persone e tanti battesimi… sono sicuro che poco a poco ritorneranno con noi.

Finalmente, dopo la S. Messa, ci hanno invitato a festeggiare in ogni casa pero era impossibile… erano in troppi! Abbiamo visitato solo alcune famiglie poi siamo ritornati a casa stanchi, pero contenti di aver constatato come effettivamente Gesù cammina con noi e guida i nostri passi. Lui ha voluto che facessimo missione in questo Villaggio. Come il Signore disse a Paolo: “Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città”. Cfr. At 18, 9.10

Grazie Gesù perché ci guidi e ci accompagni e ci precedi. Grazie anche a voi fratelli amici e benefattori che rendete possibile la nostra missione con il vostro aiuto materiale e spirituale. Senza il vostro aiuto chissà molti di questi bambini non avrebbero potuto conoscere Dio e le sue opere meravigliose.

Finalmente siamo arrivati a casa, stanchi ma felici, per pregare ancora i Vespri Solenni di S. Rosa, poi una cena comunitaria e chiassosa con tutti i bambini, un buonissimo gelato, in onore di S. Rosa, compieta e tutti a letto.

Un caro saluto e un grande grazie a tutti voi.

Come sempre vi ringrazio per il vostro affetto e per le vostre preghiere.

Vi ricordiamo ogni giorno anche noi nelle nostre preghiere.

Dio vi benedica con tutti i doni dello Spirito Santo.

P.Paolo Giandinoto.